Verbi Italiani

 
 
 

Ieri Luigi ha mangiato una mela.

Oggi Luigi mangia una mela.

Domani Luigi mangerà una mela.

Mela (figura tratta da Corel Magic Gallery)La parola: ieri ci richiama in mente qualcosa che è già passato, qualcosa che ormai è accaduta.

Se dico:

Ieri Luigi ha mangiato una mela.

voglio dire che Luigi non sta mangiando adesso, ma ha già mangiato un giorno prima di oggi, cioè ieri.

Il verbo: mangiare non lo lasciamo così come sta, cioè non diciamo:

Ieri Luigi mangiare una mela.

ma in italiano, diciamo:

Ieri Luigi ha mangiato una mela.

per indicare che la mela l'ha già mangiata.

Ha mangiato è un verbo; appartiene al verbo: mangiare. Indica un tempo che è già passato, cioè un tempo passato.

Oggi

La parola: oggi ci richiama in mente qualcosa che sta avvenendo ora, in questa giornata.

Se dico:

Oggi Luigi mangia una mela.

voglio dire che Luigi  sta mangiando adesso.

Il verbo mangiare non lo lasciamo così come sta, cioè non diciamo:

Oggi Luigi mangiare una mela.

ma in italiano, diciamo:

Oggi Luigi mangia una mela.

per indicare che la mela la mangia oggi.

mangia è un verbo; appartiene al verbo: mangiare. Indica un tempo che avviene ora, cioè un tempo presente.

Domani

La parola: domani ci richiama in mente qualcosa che è non è ancora avvenuta, ma che avverrà un giorno successivo ad oggi.

Se dico:

Domani Luigi mangerà una mela.

voglio dire che Luigi non sta mangiando adesso, ma mangerà un giorno dopo di oggi, cioè domani.

Il verbo: mangiare non lo lasciamo così come sta, cioè non diciamo:

Domani Luigi mangiare una mela.

ma in italiano, diciamo:

Domani Luigi mangerà una mela.

per indicare che la mela non la sta mangiando adesso ma la mangerà dopo, cioè domani.

Mangerà è un verbo; appartiene al verbo: mangiare. Indica un tempo che non è ancora avvenuto, ma un tempo che deve ancora arrivare, cioè un tempo futuro.

 

Riepilogando possiamo dire che vi sono tre tempi dei verbi.

tempo passato tempo presente tempo futuro
Ieri mangiai. Oggi mangio. Domani andrò a scuola.
Lo scorso anno andai a Milano. Ora il cane abbaia. Il prossimo mese arriveranno le vacanze.
Il mese scorso ha nevicato. Quest'anno faccio la seconda. Il prossimo anno farò la terza.
L'anno scorso feci la prima. Oggi il gatto miagola. Dopo domani sarà festa.

Il tempo passato indica una azione che è già avvenuta.

Il tempo presente indica una azione che sta avvenendo ora, mentre si parla.

Il tempo futuro indica una azione che avverrà successivamente, dopo un pò di tempo.

Il verbo parte 1/4
 

 

Il verbo  indica una azione compiuta da una persona oppure da un animale.

Luigi legge un libro.

legge = verbo che indica che Luigi ha in mano un libro e lo sta leggendo.

Il verbo  indica anche una caratteristica di una cosa.

La rosa è rossa.

è = verbo che indica che la rosa ha un colore e che questo colore è il rosso.

Il verbo  indica anche dei sentimenti e dei modi di essere di una persona.

Alessandra è felice per la promozione.

è = verbo che indica che Alessandra ha delle sensazioni ed in particolare è felice.

Radice e desinenza

verbo radice desinenza
leggo legg o
mangio mangi o
ridono rid ono
sentiamo sent iamo
cammina cammin a

La prima parte del verbo è detta radice e l'ultima parte del verbo  è detta desinenza.

La radice resta costante;  la desinenza, invece, si aggiunge alla radice e varia.

Si dice struttura del verbo il fatto di distinguere tra radice e desinenza.

Nella desinenza del verbo sono comprese molte idee.

Si dice persona colui che compie una azione.

Luigi legge un libro.

La persona che legge è Luigi.

La rosa è rossa.

La persona di cui si parla è la rosa; qui persona non vuol dire uomo o donna, ma vuol dire soggetto che compie una azione o di cui si indica una caratteristica. Soggetto è la persona che compie l'azione indicata dal verbo.

Le persone del verbo sono sei.

persona pronome esempio spiegazione
prima singolare io Io mangio una caramella. è una sola persona che compie l'azione e la persona che compie l'azione coincide con quella che parla o scrive
seconda singolare tu Tu mangi una caramella. è una sola persona che compie l'azione e la persona che compie l'azione è quella con cui si sta parlando o a cui si sta scrivendo
terza singolare egli, ella, esso, essa Egli mangia una caramella. è una sola persona che compie l'azione e la persona che compie l'azione è diversa da quella che parla e scrive ed è diversa da quella con cui si sta parlando o a cui si sta scrivendo
prima plurale noi Noi mangiamo una caramella. vi sono più persone che compiono l'azione e la persona che parla o scrive è compresa tra queste
seconda plurale voi Voi mangiate una caramella. vi sono più persone che compiono l'azione; la persona che parla o scrive  non è compresa tra queste ma sono comprese le persone a cui si sta parlando o si sta scrivendo
terza plurale  essi, esse Essi mangiano una caramella. vi sono più persone che compiono l'azione; queste persone non fanno parte né di chi parla o scrive né di quelle a cui si sta parlando o si sta scrivendo

 

La desinenza del verbo cambia in base alla persona del verbo, per cui la desinenza ci indica anche la persona che sta parlando o scrivendo.

Luigi legge un libro.

La desinenza "e" è di terza persona singolare; vuol dire che la persona che legge non coincide con quella che parla o scrive; vuol dire che la persona a cui si sta parlando o scrivendo è diversa da Luigi.

Un verbo si dice impersonale quando non si conosce la persona che compie l'azione.

Oggi nevica.

nevica = verbo impersonale, cioè non sappiamo la persona che produce la neve.

Il tempo del verbo

Nella desinenza del verbo è compreso anche il periodo o il tempo in cui l'azione viene compiuta.

Luigi mangiuna mela.

La desinenza "a" è di terza persona singolare, non solo; ma ci indica anche che ora Luigi ha una mela e la sta mangiando.

Luigi mangiò una mela.

La desinenza "ò"  ci indica anche che Luigi non sta mangiando ora ma ha mangiato una mela parecchio tempo fa.

Il verbo varia quindi in base al tempo; tempo vuol dire il periodo in cui l'azione indicata dal verbo viene compiuta dal soggetto di cui si parla.

Distinguiamo tre tempi del verbo: presente, passato, futuro.

Il tempo si dice presente quando l'azione viene compiuta nello stesso tempo di chi parla o scrive.

Luigi mangia una mela.

mangia = tempo presente, in quanto colui che ha scritto la frase sta vedendo Luigi mangiare nello stesso tempo.

Il tempo si dice passato quando l'azione viene compiuta in un tempo precedente rispetto a quello di chi parla o scrive.

Luigi mangiò una mela.

mangiò = tempo passato, in quanto colui che ha scritto la frase ha visto Luigi mangiare molto tempo prima ed ora Luigi non sta mangiando.

Il tempo si dice futuro quando l'azione verrà compiuta in un tempo successivo rispetto a quello di chi parla o scrive.

Luigi mangerà una mela.

mangerà = tempo futuro, in quanto colui che ha scritto la frase prevede che fra qualche tempo Luigi mangerà una mela.

Si dice struttura del verbo il fatto di distinguere tra i vari tempi del verbo.

Il modo del verbo

Nella desinenza del verbo è compreso anche il modo del verbo cioè il fatto che l'azione avviene o avverrà in modo sicuro, oppure è probabile che avvenga ma forse non avverrà.

I modi del verbo sono i seguenti:

modo esempio proprietà
indicativo Io mangio una mela. E' il modo della certezza, vuol dire che è sicuro che sto mangiando.
congiuntivo Suppongo che Luigi mangi una mela. E' il modo della incertezza, della possibilità, della probabilità. Forse Luigi mangerà la mela o forse non la mangerà.
condizionale Se Luigi avesse i soldi  mangerebbe un bel gelato. E' il modo della condizione, cioè una azione avviene solo se prima ne è avvenuta un'altra, cioè a condizione che quest'altra sia avvenuta. Solo nel caso Luigi avesse il denaro sufficiente per comprarsi il gelato, solo allora Luigi mangerà il gelato; se non ha i soldi non mangerà il gelato.
imperativo Mangia questa mela, Luigi! Indica un comando, un obbligo da eseguire.
infinito presente mangiare Indica solo l'azione del mangiare, cioè il significato del verbo; l'azione non viene compiuta.
infinito passato Dopo aver mangiato io vado a passeggio. Indica l'azione del mangiare; l'azione avviene prima di un'altra.
participio presente Luigi è mangiante una mela. E' usato come un aggettivo unito ad un nome e indica una azione che viene compiuta mentre si parla.
participio passato Luigi ha mangiato una mela. E' usato come un aggettivo unito ad un nome e indica una azione che è stata già compiuta mentre si parla.
gerundio presente Mangiando una mela Luigi è guarito. Indica una causa o un mezzo grazie al quale si verifica un'altra azione. per mezzo del mangiare la mela Luigi guarisce dalla malattia. L'azione del participio è contemporanea con il secondo verbo.
gerundio passato Avendo mangiato una mela Luigi è guarito. Indica una causa o un mezzo grazie al quale si verifica un'altra azione. per mezzo del mangiare la mela Luigi guarisce dalla malattia. L'azione del participio è precedente al secondo verbo.

Si dice struttura del verbo il fatto di distinguere tra i vari modi del verbo.

Il modo indicativo

E' il modo della certezza, della realtà; l'azione indicata dal verbo è certo che viene compiuta o è stata compiuta.

Io mangio una mela.

mangio = voce del verbo mangiare, modo indicativo, tempo presente, prima persona singolare

I tempi del modo indicativo sono i seguenti:

tempo esempio proprietà
presente Io mangio una mela. L'azione si compie mentre si parla o si scrive di questa azione.
imperfetto Io mangiavo una mela. L'azione è avvenuta in un tempo precedente rispetto a chi parla o scrive; inoltre l'azione non era istantanea ma durava un certo tempo.
passato prossimo Io ho mangiato una mela. L'azione è avvenuta in un tempo precedente rispetto a chi parla o scrive; inoltre l'azione è terminata da poco tempo.
passato remoto Io mangiai una mela. L'azione è avvenuta in un tempo precedente rispetto a chi parla o scrive; inoltre l'azione è terminata da parecchio tempo.
trapassato prossimo Io avevo mangiato una mela prima che tu arrivassi. Vi sono due azioni forse avvenute entrambe nel passato rispetto a chi parla o chi scrive; inoltre quella indicata dal trapassato prossimo è precedente rispetto all'altra.
trapassato remoto Tu arrivasti dopo che io ebbi mangiatouna mela. Vi sono due azioni avvenute entrambe nel passato rispetto a chi parla o chi scrive; inoltre quella indicata dal trapassato remoto è precedente rispetto all'altra indicata con il passato remoto.
futuro semplice Io mangerò una mela. L'azione è avverrà in un tempo successivo rispetto a chi parla o scrive.
futuro anteriore Io avrò mangiato una mela prima che tu verrai. Vi sono due azioni che avverranno entrambe nel futuro rispetto a chi parla o chi scrive; inoltre quella indicata dal futuro anteriore è precedente rispetto all'altra indicata con futuro semplice.
 
 
Il verbo parte 2/4
 
Grammatica italiana

 

Il modo congiuntivo

E' il modo della incertezza, della possibilità, della probabilità; l'azione indicata dal verbo non è certo che verrà compiuta o è stata compiuta.

Suppongo che Luigi mangi una mela.

mangi = voce del verbo mangiare, modo congiuntivo, tempo presente, terza persona singolare

I tempi del modo congiuntivo sono i seguenti:

tempo esempio proprietà
presente E' vostro desiderio che io mangi una mela. Vi sono due azioni nel presente rispetto a chi parla o chi scrive; inoltre quella indicata dal congiuntivo presente  è una azione eventuale, che può darsi non avvenga.
imperfetto Se io  mangiassi una mela sarei sazio. Vi sono due azioni nel presente rispetto a chi parla o chi scrive; inoltre quella indicata dal congiuntivo imperfetto  è una azione eventuale e deve avvenire prima della seconda.
passato Tu supponi che io abbia mangiato una mela. Vi sono due azioni; inoltre quella indicata dal congiuntivo passato è una azione eventuale ma è comunque avvenuta prima della seconda ed è avvenuta in un tempo precedente rispetto a chi parla o chi scrive.
trapassato Se io avessi mangiato una mela sarei guarito. Vi sono due azioni avvenute in un tempo precedente rispetto a chi parla o chi scrive; inoltre quella indicata dal congiuntivo trapassato è una azione eventuale ma sarebbe avvenuta prima della seconda.

 

Il modo condizionale

E' il modo della condizione, cioè una azione avviene solo se prima ne è avvenuta un'altra, cioè a condizione che quest'altra sia avvenuta. l'azione indicata dal modo condizionale non è certo che verrà compiuta o è stata compiuta.

Se io avessi fame io mangerei una mela.

mangerei = voce del verbo mangiare, modo condizionale, tempo presente, prima persona singolare

I tempi del modo condizionale sono i seguenti:

tempo esempio proprietà
presente Se io avessi fame io mangerei una mela. Vi sono due azioni eventuali nel presente rispetto a chi parla o chi scrive; inoltre quella indicata dal condizionale presente  avviene a condizione che si verifichi l'azione indicata dal congiuntivo.
passato Se io avessi avuto fame io avrei mangiatouna mela. Vi sono due azioni eventuali nel passato rispetto a chi parla o chi scrive; inoltre quella indicata dal condizionale passato  sarebbe avvenuta a condizione che si fosse verificata l'azione indicata dal congiuntivo.
 
 
 
Il verbo parte 3/4
 
Grammatica italiana

 

La coniugazione del verbo

Se mettiamo insieme tutti i modi di un verbo, tutti i tempi di un verbo, tutte le persone di un verbo otteniamo la coniugazione del verbo; quindi la coniugazione è l'insieme di tutte le forme del verbo.

Per coniugare un verbo occorre dapprima ricavare la radice e poi mettere le desinenze giuste per ogni persona, per ogni modo e per ogni tempo. Poiché le desinenze non sono uguali per tutti i verbi possiamo classificare i verbi in tre coniugazioni diverse in base all'infinito presente del verbo.

coniugazione infinito presente desinenza
prima mangiare are
seconda temere ere
terza sentire ire

Alla prima coniugazione appartengono i verbi che hanno la desinenza dell'infinito presente inare.

mangiare = prima coniugazione

parlare = prima coniugazione

cantare = prima coniugazione

Coniugazione del verbo mangiare

Alla seconda coniugazione appartengono i verbi che hanno la desinenza dell'infinito presente inere.

temere = seconda coniugazione

vedere = seconda coniugazione

godere = seconda coniugazione

Coniugazione del verbo temere

Alla terza coniugazione appartengono i verbi che hanno la desinenza dell'infinito presente in ire.

sentire = terza coniugazione

udire = terza coniugazione

dormire = terza coniugazione

Coniugazione del verbo sentire

 

Ciascuna coniugazione ha le stesse desinenze per tutti i verbi che appartengono ad essa.

Se un verbo rispetta questa regola, cioè mantiene la stessa radice per tutti i modi e tutti i tempi e rispetta le desinenze caratteristiche di ogni persona, ogni modo ed ogni tempo, il verbo si diceregolare, cioè rispetta le regole.

I verbi irregolari sono quelli che non rispettano la precedente regola ed hanno quindi o desinenze diverse o radice diversa.

Per conoscere la coniugazione dei verbi è utile il nostro:

Coniugatore automatico dei verbi

I verbi con l'infinito presente essere ed avere non appartengono a nessuna delle tre coniugazioni, ma hanno una coniugazione propria detta coniugazione dei verbi ausiliari.

Coniugazione del verbo essere

 

Coniugazione del verbo avere

Questi due verbi vengono detti ausiliari in quanto vengono usati nella coniugazione di tutti gli altri verbi per i tempi del passato.

Verbo transitivo e verbo intransitivo

Per comprendere la differenza tra verbo transitivo e verbo intransitivo occorre conoscere la differenza tra soggetto e oggetto.

 

Luigi mangia una mela.

Soggetto è colui che compie l'azione descritta dal verbo.

Luigi = soggetto, perché Luigi mangia, cioè compie l'azione descritta dal verbo mangiare.

Predicato verbale è il verbo che descrive l'azione compiuta dal soggetto.

mangia = verbo, cioè predicato del verbo o predicato verbale.

Complemento oggetto è il nome su cui viene eseguita l'azione indicata dal verbo e compiuta dal soggetto.

una mela = complemento oggetto, in quanto Luigi compie una azione direttamente sulla mela, cioè la prende e la mangia; la mela è l'oggetto del mangiare.

Un verbo si dice transitivo quando può avere un complemento oggetto, cioè l'azione indicata dal verbo viene direttamente esercitata sull'oggetto.

Un verbo si dice intransitivo quando non può avere un complemento oggetto.

mangiare = transitivo o intransitivo?

Mi costruisco una frase in cui compare il verbo mangiare e provo a mettere un complemento oggetto.

Mangiare una mela.

Ha significato? Si, posso mangiare una mela; quindi mangiare è transitivo.

Andare una mela.

Ha significato? No, non posso andare una mela; quindi andare è verbo intransitivo.

La proprietà che distingue verbi transitivi e verbi intransitivi si dice genere del verbo.

Verbo attivo e verbo passivo

Un verbo si dice attivo quando l'azione viene compiuta dal soggetto.

Luigi mangia una mela.

mangia = verbo attivo, in quanto vi è una azione di Luigi che prende la mela e se la mangia.

Un verbo si dice passivo quando l'azione non viene compiuta dal soggetto ma viene subita dal soggetto.

La mela è mangiata da Luigi.

è mangiata = verbo passivo, in quanto il soggetto è la mela, che subisce in forma passiva l'azione dell'essere mangiata.

La proprietà che distingue verbi attivi e verbi passivi si dice forma del verbo.

Solo i verbi transitivi, cioè quelli che possono avere un complemento oggetto, posso avere la forma passiva; infatti per passare dalla forma attiva alla forma passiva prendo l'oggetto e lo trasformo in soggetto. Un verbo intransitivo, poiché non ha il complemento oggetto non può avere la forma passiva. Il verbo ausiliare da usare nella forma passiva è solo il verbo essere.

Verbo riflessivo

Un verbo si dice riflessivo quando l'azione viene compiuta dal soggetto su se stesso e non su di un oggetto.

Io lavo me = Io mi lavo

mi lavo = verbo riflessivo, in quanto l'azione del lavare viene compiuta dal soggetto su se stesso.

Io lavo il cane.

lavo = verbo attivo e non riflessivo, in quanto l'azione viene compiuta dal soggetto sul cane e non su se stesso.

La proprietà che distingue verbi attivi, verbi passivi e verbi riflessivi si dice forma del verbo.

Verbo impersonale

Un verbo si dice impersonale quando non si conosce il soggetto che compie l'azione indicata dal verbo.

Oggi piove.

piove = verbo impersonale, in quanto manca il soggetto che compie l'azione.

Si dice che Luigi sia un mangione.

si dice = verbo impersonale, in quanto non conosciamo la persona che lo dice, quindi manca il soggetto.

 
Il verbo parte 4/4
 
Grammatica italiana

 

Tempo semplice e tempo composto

Nella coniugazione del verbo un tempo si dice semplice quando non è presente né l'ausiliareessere né l'ausiliare avere; un tempo si dice composto quando è presente o l'ausiliare essere o l'ausiliare avere.

Luigi mangia una mela.

mangia = tempo semplice in quanto manca l'ausiliare essere e avere.

Luigi ha mangiato una mela.

ha mangiato = tempo composto in quanto compare l'ausiliare avere.

Per il modo indicativo i tempi semplici sono:

tempo semplice esempio
presente Io mangio, tu mangi, ecc.
imperfetto io mangiavo, tu mangiavi, egli mangiava, ecc
futuro semplice io mangerò, tu mangerai, egli mangerà, ecc.
passato remoto io mangiai, tu mangiasti, egli mangiò, ecc.

 

Per il modo indicativo i tempi composti sono:

tempo composto esempio
passato prossimo Io ho mangiato, tu hai mangiato, egli ha mangiato, ecc.
trapassato prossimo io avevo mangiato, tu avevi mangiato, egli aveva mangiato, ecc
futuro anteriore io avrò mangiato, tu avrai mangiato, egli avrà mangiato, ecc.
trapassato remoto io ebbi mangiato, tu avesti mangiato, egli ebbe mangiato, ecc.

 

Per il modo congiuntivo i tempi semplici sono:

tempo semplice esempio
presente Io mangi, tu mangi, egli mangi, ecc.
imperfetto io mangiassi, tu mangiassi, egli mangiasse, ecc

 

Per il modo congiuntivo i tempi composti sono:

tempo composto esempio
passato Io abbia mangiato, tu abbia mangiato, egli abbia mangiato, ecc.
trapassato io avessi mangiato, tu avessi mangiato, egli avesse mangiato, ecc

 

Per il modo condizionale il tempo semplice è:

tempo semplice esempio
presente Io mangerei, tu mangeresti, egli mangerebbe, ecc.

 

Per il modo condizionale il tempo composto è:

tempo composto esempio
passato Io avrei mangiato, tu avresti mangiato, egli avrebbe mangiato, ecc.

Per il modo infinito il tempo semplice è:

tempo semplice esempio
presente mangiare

 

Per il modo infinito il tempo composto è:

tempo composto esempio
passato aver mangiato

 

Per il modo participio vi sono due tempi semplici e manca il tempo composto:

tempo semplice esempio
presente mangiante
passato mangiato

 

Per il modo gerundio il tempo semplice è:

tempo semplice esempio
presente mangiando

 

Per il modo gerundio il tempo composto è:

tempo composto esempio
passato avendo mangiato

Scelta del verbo ausiliare

Nella coniugazione del verbo per i tempi composti si usa o l'ausiliare essere o l'ausiliare avere. Può essere utile la seguente tabella:

condizione ausiliare esempio
forma transitiva attiva avere Luigi ha mangiato la mela.
forma transitiva passiva essere La mela è stata mangiata da Luigi.
verbo intransitivo essere Luigi è andato a scuola.
forma riflessiva essere Luigi si è lavato col sapone.
forma impersonale essere E' nevicato tutta la notte.

Praticamente il verbo avere si usa solo nei verbi transitivi nella forma attiva; negli altri casi si usa l'ausiliare essere.